GRATUITO PATROCINIO: IL CORRIERE FA IL CONFRONTO CON L’EUROPA

ANCHE PER IL CORRIERE DELLA SERA l’ACCESSO ALLA DIFESA DIVENTA UNA PRIORITA’ NAZIONALE

Corriere della Sera & Gratuito Patrocinio

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Riportiamo un interessantissimo articolo del supplemento del Corriere della Sera che da atto dello stato del patrocinio a spese dello Stato in Italia partendo dai dati elaborati nel Paper di art. 24. Cost. e OUA di qualche mese fa.

Il gratuito patrocinio è riconosciuto come un diritto fondamentale per essere alla pari di come il cittadino viene tutelato e garantito nei pari paesi europei.

Da rilevare anche l’impegno profuso, con risultati, dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura nel chiedere tutela e riconoscimento alle necessità di valorizzazione del patrocinio a spese dello Stato.

Un grazie da parte nostra anche all’Avvocato Alberto Vigani, coordinatore della Commissione Patrocinio a spese dello Stato di OUA.

Victor Rampazzo



SETTE – Il Corriere della Sera

Patrocinio gratuito? Spesa sì, ma di civiltà
L`assistenza legale ai non abbienti è in aumento ed è costata oltre 1 miliardo in 8 anni.
Ma resta tre volte sotto la media dei Paesi europei.
Ormai dire “spesa pubblica” pare peggio che pronunciare una parolaccia. Figurarsi se una voce di spesa pubblica, da sola, ammonta a i miliardo e 90 milioni di euro negli ultimi 8 anni. Se poi questa montagna di soldi dei contribuenti è andata a beneficiare chi aveva in corso un processo, rischia il linciaggio chi s`azzardi a sostenere che è stato ed è denaro ben speso. E invece è proprio così: anzi, è un segno di civiltà che dal 2007 al 2014 siano state i milione e 320.000 le persone non abbienti ammesse nei processi penali e civili al “gratuito patrocinio”, cioè alla possibilità di scegliere un legale di propria fiducia senza pagarne la parcella, saldata invece dallo Stato a chi ha un reddito inferiore a 11.369 euro (erano 10.628 sino a poco tempo fa, poi il pressing dell`Oua – Organismo unitaria dell’avvocatura è riuscito a sbloccare dopo 37 mesi l`adeguamento).

L`ultima relazione del Ministero della Giustizia e una rilevazione statistica elaborata da Alberto Vigani per l’Oua su questo istituto – da non confondere con il difensore d`ufficio, che è invece un avvocato nominato dallo Stato (ma pagato poi dall`imputato) al solo scopo di assicurare la difesa tecnica a chi ancora non abbia un difensore di fiducia – mostrano che le persone ammesse al gratuito patrocinio nel penale sono aumentate dalle 97.950 del 2007 alle 153.00o del 2014, ad un costo annuale di 88 milioni (sceso da un picco di quasi 101 milioni nel 2013 perché la penultima legge di stabilità ha ridotto di un terzo le liquidazioni).

Nel civile, invece, dove si è partiti più a rilento che nel penale (35,1%
dei fondi contro il 71% di Francia e Germania), sono arrivate a beneficiarne
m.800 persone nel 2013 e 124.000 l`anno scorso, per un costo di 53,8 milioni nel 2014 contro i 25,2 del 2007 (pur diminuito del 9% rispetto a 12 mesi fa).
PARCELLE DIMINUITE. A tratti, in passato, il gratuito patrocinio, specie nei
processi-fantasma agli imputati stranieri “irreperibili”, ha rischiato di scolorare in corporativo ammortizzatore sociale della fascia di avvocati meno capace di stare da sola sul mercato: ma negli ultimi tempi l`aumento della specializzazione dei legali e dunque della qualità anche di queste difese, sommato al congelamento normativo degli inutili processi agli imputati “irreperibili”, hanno ridimensionato questa criticità.

Alla quale la ricerca dell’Oua oppone peraltro il diminuito valore delle parcelle medie liquidate agli avvocati: 809 euro nel penale, il 14% meno che nel 2007, senza contare che l`effettivo costo per le casse statali è ancora minore perché il 20% di Iva sulla parcella ritorna all`amministrazione finanziaria dello Stato.

Anzi, per l`assistenza legale ai non abbienti l`Italia spende ancora poco, cioè 2,67 euro pro capite: non soltanto 20 volte meno di alcune nazioni del Nord Europa, ma soprattutto tre volte meno della media dei Paesi del Consiglio d`Europa (7,50 euro pro capite), o la metà di nazioni comparabili come Germania e Francia (4,20 e 5,60 euro).

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